Ci sbagliamo quando siamo in gruppo
- Andrea Rodríguez
- 23 dic 2018
- 2 Min. de lectura
Actualizado: 6 ene 2019
Che la società di oggi è piena di problemi non lo diciamo noi, è quello che dicono tutti i giornali del mondo. Ogni giorno.
Poche persone mettono in discussione il modo di vita stabilito, il vero significato di parole come "libertà" o "successo", lo vediamo continuamente, ma alcuni di noi si chiedono anche perché ci sono così tante persone infelici che continuano a fare quello che ci si aspetta da loro piuttosto che quello che vogliono veramente.
Forse la risposta la troviamo in un esperimento intrigante che ho scoperto leggendo un bellissimo libro ("Il potere degli introversi" di Susan Cain), e in cui credo di vedere una chiave per capire (o cercare di capire) la società moderna.
Vengono presentati diversi esperimenti molto simili, ma mi limiterò all'ultimo di essi:
32 persone di età compresa tra i 19 e i 41 anni.
A ciascuno di questi volontari viene proposto un esercizio (in solitario).
Si sbagliano solo il 13,8% delle volte.
Poi fanno l'esercizio in gruppo, con la "trappola" che tra i volontari ci sono attori costretti a commettere errori e che difendono le loro idee ad alta voce.
Il 41% delle volte i volontari (che prima avevano commesso un errore del 13,8%) hanno concordato con i falsi volontari.
Come lei spiega molto bene nel libro, non è che hanno detto consapevolmente: "Beh, è vero, non sono molto sicuro, ma se tutti credono che..... lo sostengo", né: "Poiché voglio che mi apprezzino, dirò la stessa soluzione che difendono", quello che hanno fatto (e che facciamo anche noi) è qualcosa di inaspettato:
La maggior parte dei volontari ha detto di essere d'accordo con il gruppo perché "pensavano di essere giunti alla stessa conclusione in modo indipendente".
In altre parole, non avevano la minima idea di quanto il lavoro di gruppo li avesse influenzati.
E, naturalmente, noi umani viviamo in gruppo.
Ci relazioniamo sempre con le stesse persone.
Se pensi che queste persone non influenzano le tue decisioni, probabilmente ti sbagli.
E se a questo si aggiunge il brutale (Neuro) marketing delle multinazionali, abbiamo il perfetto terreno fertile per una società in cui "ciò che è considerato normale" è assurdo per chiunque analizzi la situazione dall'esterno.
Vi lascio con la mia analisi personale e soggettiva su alcune categorie.
Prova a riflettere sulla tua normalità.
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